La prevasca funge da buffer intermedio e serbatoio di raccolta per il fertilizzante liquido. La grandezza della prevasca deve essere sufficiente per almeno 2 - 3 giorni di accumulo di liquame e substrato. Le riserve sono un vantaggio. Nella prevasca possono già depositarsi alcune sostanze solide grossolane come ad es. sassi (che non devono entrare nel fermentatore).
L'incorporazione di piccole quantità di sostanze solide e il caricamento del fermentatore vengono effettuati mediante una robusta pompa. Di solito per la miscelazione e l'eliminazione degli strati galleggianti nella prevasca è disponibile anche un agitatore. In casi particolari è possibile rinunciare alla prevasca e introdurre il liquame direttamente nel fermentatore.
A seconda della biomassa di partenza, per il pretrattamento si può utilizzare un dosatore di accettazione con estrusore a valle (BIOaccelerators) oppure un Biofeeder con reattore a impulsi a valle (BIOacceleratorr).
Il dosatore di accettazione è costituito da un contenitore aperto provvisto di trasportatore a raschiamento integrato e rulli di fresatura. Dal dosatore di accettazione, il materiale passa per i rulli di fresatura e i nastri trasportatori per raggiungere infine il BIOaccelerators. Dal Biofeeder il materiale viene immesso nel BIOacceleratorr per mezzo di un sistema a coclea (eccezione: serie Farmer).
Il Biofeeder comprende inoltre un contenitore aperto che trasporta il materiale tramite il cosiddetto "Walking Floor". Dal Biofeeder il materiale passa nel BIOacceleratorr attraverso i rulli di fresatura.
Il fermentatore è il cuore dell'impianto. È qui infatti che avviene l'effettiva conversione della biomassa in biogas (fermentazione). L'azione di vari microrganismi decompone il substrato organico convertendolo in biogas ricco di metano. SI tratta della fermentazione monofase in ambiente mesofilo, ovvero un processo di conversione che avviene in un'unica vasca a una temperatura di 35 – 45 °C. Poiché i microrganismi non sono in grado di mantenere questo livello di temperatura, nel fermentatore è integrato un sistema di riscaldamento costituito da tubi fissati ad anello alla parete interna del fermentatore (in modo analogo a un radiatore). Come fonte di calore viene utilizzata una parte del calore rilasciato dal cogeneratore. Il fermentatore è alimentato in continuo durante il processo di flusso. In tal modo il substrato fresco viene alimentato più volte al giorno dalla prevasca e immesso quindi nel fermentatore tramite la coclea di immersione.
Per un rendimento di gas ottimale è indispensabile un agitatore meccanico adeguatamente dimensionato, in grado di capovolgere il substrato digestato. Le tecniche di agitazione idrauliche e pneumatiche non sono tra le prassi più diffuse. Quando si aggiungono determinati substrati, all'interno del fermentatore possono formarsi strati galleggianti e depositi. L'agitatore deve quindi essere regolabile in altezza.
Analogamente, il substrato viene prelevato più volte al giorno dal fermentatore e pompato nel post-fermentatore o nella vasca di stoccaggio. Si tratta di un processo collaudato, che garantisce una produzione di gas costante e un utilizzo efficiente del volume del fermentatore. Il fermentatore è in cemento armato e viene costruito in loco. Per ridurre la dispersione di calore viene isolato con Styrodur. La parte della vasca che emerge dal terreno è rivestita in legno o lamiera ondulata. La copertura del fermentatore è realizzata con un telo a sostentamento pneumatico. In questo modo, il telo di copertura funge esso stesso da serbatoio del gas.
La stazione centrale di pompaggio provvede a distribuire i liquidi tra le vasche. La sala pompe con la stazione centrale è posizionata tra il fermentatore e il post-fermentatore. In generale è possibile pompare i liquidi da ognuna delle vasche verso qualsiasi altra vasca dell'impianto.
La sala pompe ospita inoltre la distribuzione del calore. La stazione di pompaggio può anche essere installata all'interno del container.
Nel biogas sono contenute parti di zolfo che intaccano e distruggono i metalli non ferrosi nell'area magazzino della centrale termoelettrica a blocco. È quindi necessario effettuare la desolforazione del biogas all'interno del fermentatore tramite
Lo stoccaggio del gas avviene secondo il principio della bassa pressione, in contenitori con pellicola in PVC o PE che vengono saldati sul posto. Il volume di accumulo deve essere idoneo per 6 - 12 ore. In questo modo è possibile immagazzinare il gas durante la notte e coprire un maggiore fabbisogno energetico nell'arco della giornata.
Il cogeneratore è alimentato dal biogas proveniente dal fermentatore e, in misura minore, da quello proveniente dal post-fermentatore / dalla vasca di stoccaggio. L'energia elettrica prodotta nel cogeneratore viene immessa nella rete pubblica, mentre una piccola parte va a coprire il fabbisogno energetico dell'impianto stesso. Una parte dell'energia termica prodotta dall'impianto di raffreddamento del motore e dallo scambiatore termico del gas combusto viene utilizzata per riscaldare il fermentatore e il post-fermentatore. Il calore in eccesso viene utilizzato per asciugare il digestato. Se dall'impianto non viene eliminata una quantità di calore sufficiente, vengono utilizzati i raffreddatori di emergenza del cogeneratore per raffreddare il motore.